Zuppe, vellutate e minestroni: da sempre comfort food

Alimenti e Benessere, Comunità

Durante la stagione invernale cosa c’è di meglio di gustare una buona zuppa calda, una minestra o una vellutata? Quando le temperature si abbassano questi primi piatti diventano il comfort food ideale per ristorarsi dopo una lunga giornata.

Spesso si associano queste preparazioni a piatti dietetici, ma esistono tantissime ricette diverse tra cui scegliere e regalarsi la coccola perfetta: le verdure possono essere arricchite da legumi, pasta, cereali, o anche diverse carni, a seconda dei propri gusti. C’è chi preferisce gustarle con le verdure a pezzi, e chi invece con le verdure passate, a voi la scelta.

Leggere, saporite e nutrienti, zuppe, vellutate, passati e minestroni permettono di mangiare sano senza rinunciare al gusto.

Zuppe e minestroni: piatti popolari di origine antica

Zuppe, vellutate e minestroni sono presenti nel ricettario degli italiani ormai da secoli. Nel Medioevo infatti, per la maggior parte della popolazione, minestroni e zuppe hanno rappresentato il piatto per eccellenza delle classi meno abbienti.

In particolare, il termine zuppa deriva dal gotico “suppa” che indica una fetta di pane bagnata. I signori del tempo erano abituati a mangiare le loro pietanze, soprattutto le carni, sopra delle grosse fette di pane che fungevano da piatto. Alla fine del pasto, il pane impregnato di tutti i succhi veniva dato alla servitù, i quali lo mettevano dentro una pentola con diverse verdure ed acqua, dando vita alla zuppa. Da qui deriva il famoso detto “se non è zuppa è pan bagnato”.

Il termine minestra invece, deriva da “ministrare” che significa somministrare e servire a tavola, in quanto veniva appunto servito ai diversi commensali dal capo famiglia, ed era il piatto tipico delle popolazioni rurali.

Zuppe e minestroni sono nati dunque come piatti popolari e poveri, ma con il tempo si sono arricchiti di nuovi sapori e gusti, e per la loro bontà sono diventati una delle pietanze più amate dagli italiani.

Inoltre, grazie alla vastissima scelta di ingredienti con cui è possibile prepararle, questi piatti possono essere adattati a qualsiasi esigenza alimentare.

Zuppe della tradizione: pappa al pomodoro

Tradizione culinaria regionale

Nel tempo ogni regione ha messo a punto un proprio metodo di preparazione diverso, dato dall’utilizzo di ingredienti e modalità di cottura differenti che sono entrate a tutti gli effetti nella tradizione culinaria del luogo.

Tra le distinzioni più nette vi è senz’altro il tipo di condimento grasso utilizzato. Nel territorio ligure e toscano viene impiegato principalmente l’olio o il pesto, in quello lombardo e veneto il burro, mentre al sud si predilige l’utilizzo di strutto o pancetta.

Tra le tantissime ricette che si sono sviluppate nel territorio italiano, ce ne sono alcune che sono diventate delle vere e proprie specialità che ancora oggi spiccano tra le ricette tipiche della cucina regionale.

La Toscana ha fatto di questi piatti il proprio punto di forza. Nella sua tradizione culinaria emerge l’acquacotta, piatto unico genuino e gustoso che in origine veniva preparato da contadini, carbonai, pastori e spaccalegna della Maremma con gli ingredienti di stagione di cui si disponeva in casa. Accanto a questo piatto c’è anche la ribollita, la zuppa simbolo del territorio locale dove cavolo nero, fagioli e verza fanno da protagonisti. Infine non può non essere citata la pappa al pomodoro, una specialità semplice e sostanziosa realizzata con ingredienti poveri: pane, pomodoro, odori ed olio.

Zuppe della tradizione: ribollita toscana

In Veneto sono state create tante diverse varianti della zuppa di fagioli, come la pasta e fasoi, una preparazione ricca e nutriente, molto semplice da preparare, saporita e corposa. Oltre a questa sulla tavola veneta troviamo il risi e bisi, ovvero il riso con piselli, ed anche la sopa coada, una zuppa di pane e piccioni che veniva fatta cuocere per diverse ore nella cenere del camino.

In Liguria si prepara un minestrone con le verdure della Riviera, condita con del freschissimo pesto alla genovese.

E ancora nella tradizione lombarda abbiamo il minestrone milanese, preparato con riso, verza e battuto di lardo, che si gusta sia d’inverno che d’estate; in Calabria e Sicilia troviamo il macco di fave, una crema molto saporita e nutriente; in Abruzzo le Virtù, una minestra realizzata con sette verdure fresche, sette legumi secchi e sette tipi di pasta diversi.

Vellutata di carciofi surgelata Asiago Food

Insomma, ogni regione ha sviluppato una sua particolare ricetta che è entrata a far parte della tradizione culinaria regionale.

Oggi esistono centinaia di ricette diverse per preparare deliziose zuppe, minestroni o vellutate che possono accontentare le esigenze di tutti i palati. Dalla ricetta povera e antica alla preparazione più delicata e raffinata, da quella con ingredienti di origine animale a quella completamente vegetale: ce n’è per tutti i gusti!